Il Gestore Servizi Energetici (GSE) ha reso disponibile online la Mappa interattiva delle cabine primarie, uno strumento che fornisce una rappresentazione geografica delle 2.107 cabine presenti in tutto il territorio nazionale. La mappa, interattiva e aggiornata con cadenza biennale, permette agli utenti di visualizzare informazioni dettagliate come la posizione, lo stato operativo, la capacità e il proprietario dell’infrastruttura. Per sfruttare appieno questa risorsa gli utenti, inserendoun indirizzo o le coordinate geografiche desiderate, potranno visualizzare l’area convenzionale più vicina.
“La mappa interattiva delle cabine primarie – ha dichiarato Vinicio Mosè Vigilante, amministratore delegato del GSE – favorirà lo sviluppo e la diffusione delle comunità energetiche, le quali consentiranno a cittadini, imprese e Pubbliche Amministrazioni di partecipare attivamente alla decarbonizzazione dei consumi”.
Il legame tra la mappa delle cabine primarie e le CER rivela la loro interconnessione, cruciale nella pianificazione e nell’implementazione di progetti energetici rinnovabili. La conoscenza dettagliata delle cabine primarie si dimostra un elemento imprescindibile per la progettazione e lo sviluppo di impianti rinnovabili, soprattutto nelle regioni dove l’energia necessita di una distribuzione più efficace o dove si dispone di una maggiore capacità di generazione. Questa sinergia tra le cabine primarie e le fonti di energia rinnovabile può contribuire in modo significativo alla transizione verso un futuro energetico sostenibile.
Cosa sono le cabine primarie e le comunità energetiche rinnovabili
Le cabine primarie sono delle strutture all’interno di un sistema elettrico che svolgono una funzione fondamentale: trasformare l’energia in alta tensione in energia in media tensione, rendendola così utilizzabile capillarmente da cittadini e imprese. Queste cabine, veri e propri nodi elettrici, sono alla base del funzionamento delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), un modello operativo che promuove la produzione e la condivisione di energia rinnovabile a livello locale.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono entità giuridiche costituite da cittadini privati, aziende, enti pubblici locali o piccole e medie imprese che si uniscono volontariamente in un’area geografica specifica per condividere e gestire in autonomia l’energia prodotta in quel territorio da uno o più impianti di energia rinnovabile.
I vantaggi (e gli svantaggi) delle comunità energetiche rinnovabili e i loro membri
Obiettivo delle CER è promuovere l’autoconsumo diffuso, ovvero la condivisione dell’energia prodotta all’interno della comunità attraverso la rete di distribuzione, con conseguenti vantaggi:
- ambientali: gli impianti di produzione all’interno delle CER, utilizzando fonti rinnovabili, non emettono CO2;
- economici: l’energia auto consumata all’interno delle CER è incentivata, tenendo conto dei costi di esercizio delle reti elettriche evitati grazie all’autoconsumo elettrico;
- sociali: le CER favoriscono la condivisione dell’energia tra i membri della comunità, contribuendo alla solidarietà e all’indipendenza energetica delle comunità locali.
I membri di una CER possono essere consumatori passivi (se possiedono solo un punto di prelievo), produttori (se gestiscono un impianto di produzione) o prosumer (consumatori con impianti di produzione per l’autoconsumo). Prosumer e produttori possono condividere l’energia con l’intera comunità, ottenendo vantaggi in termini di costi di rete e incentivi.
Tuttavia si registrano pareri discordanti sugli effetti derivanti da queste entità. Dal punto di vista burocratico, trattandosi di soggetti abbastanza nuovi nel panorama giuridico, vi è ancora un clima di incertezza normativa e i tempi per ottenere le autorizzazioni all’istituzione di una CER possono rivelarsi molto lunghi. Anche da un punto di vista economico persistono dei dubbi. Gli impianti di produzione di energia rinnovabile richiedono un investimento importante e il relativo ritorno economico non è immediato. I dubbi permangono anche dal punto di vista ambientale: in Germania alcuni gruppi ambientalisti sostengono che le tecnologie impiegate dalle comunità energetiche siano inefficienti e che diversamente dalle aspettative ciò produrrebbe, paradossalmente, un aumento delle emissioni di CO2.
L’impianto legislativo delle comunità energetiche rinnovabili
Le CER fanno parte delle 7 configurazioni di autoconsumo diffuso e sono state introdotte dalla delibera 727/2022/R/eel con il Testo Integrato per l’Autoconsumo Diffuso (TIAD). Previste anche dalla Direttiva Europea RED II (2018/2001/UE), le CER sono state introdotte anche nel nostro Paese grazie alla conversione in legge del Decreto Milleproroghe 162/2019.