Rai Way, in una prospettiva di responsabilità sociale d’Impresa, ha consolidato negli anni il rapporto con le scuole di secondo grado per favorire e incrementare l’avvicinamento dei giovani al mondo del lavoro sostenendone la crescita in un percorso di alternanza scuola-lavoro e tirocinio all’interno della Società. Si tratta di un’alternanza tra esperienza didattica tradizionale ed esperienze formative innovative in Azienda che muovono dall’obiettivo di accompagnare gli studenti nell’acquisizione di competenze tecniche distintive e azioni di orientamento per le successive scelte di studio e professionali.
Giunto quest’anno alla sua settima edizione, il progetto di “Alternanza scuola lavoro: the Way to the future”, svolto in collaborazione con il Consorzio Elis, prevede una convenzione con 7 istituti scolastici dislocati sul territorio nazionale per un totale di 150 studenti coinvolti delle classi 3˚ e 4˚ di Istituti Tecnici e Licei, nonché l’ingaggio di figure autorevoli aziendali in veste di Maestri di Mestiere incaricati della conduzione di 20 ore di docenza teorico esperienziale su tematiche connesse al business di Rai Way ed in coerenza con i programmi scolastici.
In tale ottica, la progettualità del Sistema Scuola Impresa favorisce il dialogo diretto e costante tra scuola e impresa che individuano sinergie utili anche in ottica di aggiornamento dei programmi scolastici sulla base di input che partono dall’Impresa tenuto conto delle evoluzioni del business e delle tecnologie.
Infine, con l’obiettivo di offrire un’esperienza concreta a diretto contatto con la realtà aziendale, per gli studenti più meritevoli sono previste occasioni di Summer Job in Rai Way e Summer Camp presso Elis.
A tu per tu con Antonino Scarpati, Maestro di Mestiere
Che cosa l’ha spinta a diventare un maestro di mestiere?
“Ho sempre ammirato la figura dell’insegnante per la sua importanza educativa e sociale. La proposta mi è arrivata dalle colleghe delle risorse umane e l’ho accettata con entusiasmo, prendendomi l’impegno di passare dall’altro lato della cattedra.
Sono a Potenza dal 2000, quando sono diventato Responsabile Region Rai Way della Basilicata. In quell’anno, RAI faceva qualcosa di simile negli istituti tecnici: gli studenti potevano visitare le sedi RAI, mettevano mano alle tecnologie e assistevano in prima persona ai processi lavorativi guidati anche dai colleghi dell’alta frequenza. Questa è stata la prima occasione nella quale mi sono confrontato con gli studenti cercando di fornire una visione integrata delle attività Rai e delle attività della neocostituita Rai Way”.
Antonino Scarpati è impegnato in “Alternanza scuola lavoro” dal 2020 ed è quindi alla sua quarta partecipazione. Nell’ambito delle sue docenze ha potuto trasmettere l’esperienza maturata nei progetti di refarming e local broadcasting attuati dalla Società incentrando la didattica sulle competenze STEM, in sinergia con gli obiettivi ESG societari e le altre iniziative promosse quali, ad esempio, Role Model e “Il Cielo itinerante”.
Che consigli darebbe ai ragazzi e alle ragazze che vogliono intraprendere questo percorso lavorativo e quali sono gli insegnamenti che ha tratto da questi incontri con gli studenti?
“Parto dalla consapevolezzache siamo noi a costruire il nostro futuro e che se abbiamo passione per quello che studiamo e per quello che facciamo è più facile raggiungere i nostri obiettivi.
Bisogna cogliere sempre il positivo nel corso degli studi scolastici: il mio consiglio ad ogni studente è di fare ciò che sente e che gli piace, a prescindere dall’opinione altrui.
Per i miei incontri preparo un canovaccio ma spesso non lo seguo: mi interessa maggiormente capire il punto di vista dei miei interlocutori e partire dalle loro idee. L’ascolto è la chiave d’accesso alla loro curiosità e da questo posso instaurare un dialogo vero fatto di coinvolgimento e di scambio. Così facendo, ho riscontrato che viene data particolare attenzione alla sostenibilità e alla comunicazione della stessa: sono temi di grande interesse nei giovani.
Di questa esperienza ho colto con piacere la sfida: catturare l’attenzione di un target esigente, quello delle nuove generazioni, che però sa rispondere in modo schietto mostrando subito interesse, o meno, verso gli argomenti trattati. I ragazzi, finalmente tornati alle lezioni in presenza, sono coinvolgenti, sanno essere molto uniti tra loro e ritrovare velocemente la concentrazione quando si distraggono.”