La rete Rai Way, nata per garantire la trasmissione del servizio pubblico radiotelevisivo, rappresenta da sempre il tessuto connettivo tra istituzioni nazionali, locali e le realtà culturali e sociali del paese. Il merito è di aver posizionato le torri di diffusione anche nelle aree rurali e più remote del Paese, che garantiscono la diffusione dei segnali dei programmi generalisti della RAI a più del 99% della popolazione e la fruizione dei contenuti di servizio pubblico, secondo principi di universalità di accesso e omogeneità geografica e sociale.
Le “reti di nuova generazione” sono uno strumento fondamentale per l’accesso ai servizi digitali: di questo processo di trasformazione devono poter beneficiare anche quei territori che, a causa della minore densità di popolazione e della maggiore complessità orografica, rischiano di non riuscire a tenere il passo con le zone più sviluppate del Paese.
In tale complesso scenario di riferimento, l’infrastruttura della rete Rai Way, in linea con l’obiettivo qualitativo di “Aumentare l’accessibilità ai servizi digitali” previsto all’interno del proprio Piano di Sostenibilità 2023, sta svolgendo un importante ruolo in qualità di “abilitatore” di servizi di nuova generazione e di player in grado di servire sia le zone ad alta densità abitativa che quelle rurali scarsamente raggiunte dai servizi internet – ovvero quelle che oggi vengono definite tecnicamente “aree bianche o grigie”.
La filosofia adottata per lo sviluppo delle reti Rai Way, finalizzata a soddisfare le esigenze del servizio pubblico radiotelevisivo, rende l’infrastruttura Rai Way una concreta soluzione implementativa a supporto dellosviluppo delle reti banda larga sia fisse che mobili, garantendo l’applicazione dei principi di accesso universale e l’integrazione delle zone in digital divide nel nuovo ecosistema digitale di riferimento. Inoltre, l’utilizzo di un asset strategicamente posizionato sul territorio, quale quello di Rai Way, potrebbe limitare la necessità di realizzare ulteriori infrastrutture metalliche di supporto per i sistemi trasmittenti dei servizi via radio, a tutto vantaggio dell’esigenza di ottimizzare l’impatto ambientale e di limitare l’inquinamento elettromagnetico.
La peculiarità delle infrastrutture Rai Way ha già favorito negli ultimi anni l’estensione dei servizi a banda larga nelle aree bianche e grigie attraverso l’utilizzo della tecnologia Fixed Wireless Access, utile per accrescere la copertura di tale tipologia di reti in tempi limitati e quindi sostenere la rapida diffusione dei servizi internet. In particolare, nel corso del 2022, sono stati attivati 66 impianti dei principali operatori di telecomunicazioni operanti sul mercato, destinati esclusivamente alla realizzazione di reti di accesso per la connettività in banda larga, di cui 47 collocati in zone mai raggiunte da tale servizio, abilitando l’accesso ad internet a circa 63 piccoli e medi comuni del territorio italiano.
Ampliando l’orizzonte temporale a partire dal 2018, anno in cui di fatto è stato definitivamente varato il progetto di estensione nazionale delle reti banda larga (bandi Infratel), tramite l’utilizzo delle infrastrutture Rai Way sono stati abilitati per la copertura per servizi a banda larga 406 comuni e per 159 di questi è già attiva la copertura di servizi FWA forniti dai principali operatori sul mercato.
Laura Fenaroli
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