Giornata internazionale per l’accesso universale all’Informazione. L’impegno di Rai Way nel contrasto al digital divide

Affermare e difendere la possibilità di cercare, ricevere e diffondere informazioni che abbiano un impatto sulla società e sugli individui: è il diritto fondamentale riconosciuto in occasione della Giornata internazionale per l’accesso universale alle Informazioni, proclamata dall’ONU e celebrato il 28 settembre di ogni anno.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite ritiene infatti che l’accesso alle informazioni sia essenziale per consentire ai cittadini di partecipare attivamente alla vita democratica, a una società della conoscenza inclusiva ed efficace, nonché alla promozione e tutela dei diritti umani. La giornata è finalizzata a promuovere e sensibilizzare la società sull’importanza del garantire a tutti questo diritto fondamentale che affonda le sue radici nell’articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani.

In questo contesto, è inevitabile il collegamento al ruolo svolto dal web nella circolazione delle informazioni e alle barriere che ne ostacolano la diffusione. A livello mondiale, infatti, il 37% della popolazione non ha accesso a Internet, pari a una persona su tre, secondo un report delle Nazioni Unite. Sebbene l’uso di Internet sia in crescita, con 4,9 miliardi di persone collegate nel 2021, il divario persiste, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. In quelli meno sviluppati, quasi tre quarti delle persone non sono mai state online.

In Italia, nonostante l’accesso alle informazioni sia un diritto pienamente riconosciuto e applicato, il Paese si trova ancora di fronte a sfide significative quali il digital divide.

Nel nostro Paese televisione e radio sono sempre state il mezzo preferito per ottenere informazioni. Tuttavia, con l’avvento di Internet e dei social network, le persone hanno ora più opzioni per l’accesso ai contenuti. La pandemia di COVID-19 ha ulteriormente accelerato questo processo, poiché molte attività quotidiane – come il lavoro, lo studio e le interazioni sociali – si sono spostate online.

Nonostante questa tendenza, il divario digitale rappresenta ancora un ostacolo per l’accesso alle informazioni nel Paese e ancora molte persone non dispongono di infrastrutture adeguate o di un accesso a Internet. Ciò può essere dovuto a diversi fattori, come la mancanza di connessioni Internet ad alta velocità in alcune aree rurali o la mancanza di competenze digitali tra alcune fasce della popolazione.

In questo contesto s’inserisce il compito di Rai Way, che gestiste la rete che garantisce la trasmissione del servizio pubblico radiofonico e televisivo, contribuendo al collegamento tra istituzioni nazionali e locali e le realtà culturali e sociali del Paese. 

Il merito dell’azienda, che dispone di le torri di trasmissione e ripetitori posizionati in modo ad coprire anche le aree rurali e remote del Paese, è  quello di assicurare la diffusione dei programmi della RAI ad oltre il 99% della popolazione, consentendo l’accesso ai contenuti del servizio pubblico, seguendo principi di accesso universale e omogeneità geografica e sociale. L’infrastruttura della rete Rai Way svolge un ruolo importante per migliorare l’accessibilità ai servizi digitali – come previsto nel Piano di Sostenibilità 2023 dell’azienda, in linea con l’obiettivo qualitativo di “Aumentare l’accessibilità ai servizi digitali”,  – e agisce come “abilitatore” di servizi di nuova generazione, fornendo copertura sia alle zone ad alta densità abitativa che a quelle rurali, spesso prive di accesso a Internet (definite anche aree “bianche” o “grigie”). La filosofia di sviluppo delle reti Rai Way si concentra sulla soddisfazione delle esigenze del servizio pubblico radiotelevisivo, ma allo stesso tempo, con il servizio di Tower Rental offerto agli operatori di telecomunicazione e ai Fixed Wireless Access Operator, Rai Way supporta lo sviluppo delle reti mobili per garantire a tutti l’integrazione delle zone che sono attualmente in una situazione di divario digitale.

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