«Abbiamo investito circa 150 milioni di euro ed esteso la copertura dei Mux tematici – da 400 a 1000 impianti – con un beneficio per circa mille comuni». Sono queste le parole dell’Ing. Michele Frosi – Chief Technology Officer di Rai Way SpA – orgoglioso dei risultati raggiunti a conclusione del progetto di refarming, la principale iniziativa del piano industriale 2020-23 di Rai Way.
Il progetto ha impegnato Rai Way per più di tre anni, con un avvio delle attività preparatorie dello switch off di dicembre 2022 iniziato già a novembre 2021.
Attualmente, il Mimit (già Mise) deve ancora fissare la data esatta del passaggio allo standard di DVB-T2 – previsto da decreto ministeriale a partire dal 1° gennaio 2023: Rai Way è pronta, avendo già completato tutte le attività propedeutiche.
«L’impatto ambientale – continua Michele Frosi – è stato importantissimo in questo progetto di refarming, ed è stato tenuto presente in tutti i passaggi, dalla progettazione alla realizzazione. In particolare, nell’acquisto dei 7 mila apparati è stata prestata massima attenzione ai consumi di energia, che ha portato a una riduzione del 15% dei consumi […]. Degna di nota è la ricaduta a livello regionale, dove Rai Way, operando come network operator, ha realizzato 8 reti dedicate all’emittenza locale in sette regioni, avendo vinto i relativi bandi emanati dal Ministero. Finalmente, e per la prima volta per Rai Way, abbiamo realizzato e gestiamo una rete locale che diffonde circa 150 emittenti locali in queste regioni », conclude Frosi.